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TOY STORY Il mondo dei giocattoli 
Sono libero! Libero di vendicarmi verso colui che mi ha imprigionato.
TOY STORY IL MONDO DEI GIOCATTOLI
 
Distribuzione Buena Vista Home Entertainment 
Edizione Speciale 1 DVD 
Codice Z3 DV 0011
Confezione: Amaray 
N. Dischi: 1

 

 

 
 
 
 
Distribuzione Buena Vista Home Entertainment 
Edizione Speciale 1 DVD 
Codice Z3 DV 0011
Confezione: Amaray 
N. Dischi: 1

 

 

 

Titolo originale Toy Story

Lingua originale inglese

Paese di produzione Stati Uniti d'America

Anno 1995

Durata 77 min

Colore Colore

Audio Sonoro

Rapporto 1.85 : 1

Genere animazione, commedia

Regia John Lasseter

Soggetto John Lasseter, Peter Docter,Andrew Stanton, Joe Ranft

Sceneggiatura Joss Whedon, Andrew Stanton, Joel Cohen, Alec Sokolow

Produttore Steve Jobs, Ed Catmull,Bonnie Arold, Ralph Gunnenheim

Casa di produzione Pixar Animation Studios

Distribuzione (Italia)Walt Disney Pictures

Montaggio Lee Unkrich

Musiche Randy Newman

Doppiatori originali

  • Tom Hanks: Woody

  • Tim Allen: Buzz Lightyear

  • Don Rickles: Mr. Potato

  • Jim Varney: Slinky

  • Wallace Shawn: Rex

  • John Ratzenberger: Hamm

  • Annie Potts: Bo Peep

  • John Charles Morris: Andy

  • Erik von Detten: Sid Phillips

  • Laurie Metcalf: mamma di Andy

  • R. Lee Ermey: Sergente

  • Sarah Freeman: Hannah

  • Joe Ranft: Lenny

  • Penn Jillette: voce dello spot pupazzo Buzz Lightyear

Doppiatori italiani

  • Fabrizio Frizzi: Woody

  • Massimo Dapporto: Buzz Lightyear

  • Angelo Nicotra: Mr. Potato

  • Piero Tiberi: Slinky

  • Carlo Valli: Rex

  • Renato Cecchetto: Hamm

  • Cinzia De Carolis: Bo Peep

  • Lorenzo De Angelis: Andy

  • Laura Lenghi: Sid

  • Pinella Dragani: mamma di Andy

  • Andrea Ward: Sergente

  • Gemma Donati: Hannah

  • Luca Dal Fabbro: Lenny

  • Michele Kalamera: voce dello spot pupazzo Buzz Lightyear

 

Toy Story - Il mondo dei giocattoli (Toy Story) è un film d'animazione statunitense, il primo completamente sviluppato in grafica computerizzata, diretto da John Lasseter, realizzato dalla Pixar e distribuito dalla Walt Disney Pictures nel 1995.

Nel 2007 l'American Film Institute l'ha inserito al novantunesimo posto della classifica dei cento migliori film statunitensi di tutti i tempi (nella classifica originaria del 1998 non era presente).

 

Contesto

Venne proiettato in anteprima mondiale il 19 novembre 1995 a Los Angeles. Uscì nelle sale cinematografiche degli Stati Uniti d'America nel novembre 1995. In Italia uscì più tardi, il 22 marzo 1996. Ha incassato 356.800.000 $ in tutto il mondo, diventando il film che ha incassato maggiormente nel 1995 ed entrando al 65º posto nella lista dei film che hanno venduto maggiormente. Il film è stato rimasterizzato in 3D ed è uscito nelle sale statunitensi e canadesi il 2 ottobre 2009. È il primo film della serie di Toy Story e ha dato origine a due sequel, Toy Story 2 - Woody e Buzz alla riscossa nel 1999 e Toy Story 3 - La grande fuga nel 2010, ad uno spin-off, Buzz Lightyear da Comando Stellare: Si parte!, nel 2000, e ad una serie televisiva, Buzz Lightyear da Comando Stellare, anch'essa nel 2000. Questi ultimi due vedevano come personaggi Buzz Lightyear e i piccoli Alieni del primo film.

 

Personaggi

Animatronics che riproduce Buzz Lightyear.

Exquisite-kfind.png      Lo stesso argomento in dettaglio: Personaggi di Toy Story.

I personaggi giocattoli principali sono:

 

Woody (doppiato da Tom Hanks in inglese e da Fabrizio Frizzi in italiano) - il pupazzo di uno sceriffo; è il giocattolo preferito di Andy, e per questo ha una posizione speciale sul letto, ottenendo quindi il ruolo di leader di tutti i giocattoli.

Buzz Lightyear (voce di Tim Allen in inglese e di Massimo Dapporto in italiano) - uno Space Ranger agli ordini del Comando Stellare. È un nuovo giocattolo in plastica con voce elettronica, ali, laser (un LED) ed un motore a reazione per il volo. Buzz è un regalo per il compleanno di Andy e diventerà da quel momento in poi il suo giocattolo preferito, scalzando Woody dal ruolo che ricopriva da anni; tuttavia non prenderà mai sul serio quel primato, dato che spetterà sempre a Woody.

Mr. Potato (voce di Don Rickles in inglese e di Angelo Nicotra in italiano) - un pupazzo di Mr. Potato Head della Hasbro, Inc.. È una testa a forma di patata da cui si possono staccare tutti i componenti della faccia (occhi, naso, orecchie e così via). È diventato un giocattolo di Andy dopo essere stato un set decorativo per verdure.

Rex (voce di Wallace Shawn in inglese e di Carlo Valli in italiano) - un pauroso ma buffo dinosauro giocattolo verde.

Slinky Dog (voce di Jim Varney in inglese e di Piero Tiberi in italiano) - un cane bassotto con una molla al posto del busto, molto fedele a Woody.

Hamm (voce di John Ratzenberger in inglese e di Renato Cecchetto in italiano) - un salvadanaio a forma di porcellino.

Bo Peep (voce di Annie Potts in inglese e di Cinzia de Carolis in italiano) - la bambola di una pastorella, grande amore di Woody ricambiato da lei nell'epilogo del film.

Sarge (voce di R. Lee Ermey in inglese e di Andrea Ward in italiano) - il comandante di un esercito di soldatini di plastica.

I personaggi umani sono:

Andy Davis (voce di John Charles Morris in inglese e di Lorenzo de Angelis in italiano) - il bambino che possiede i giocattoli sopra citati.

Signora Davis (voce di Laurie Metcalf in inglese e di Pinella Dragani in italiano)

Molly Davis - La sorella neonata di Andy. Si diverte a giocare con Mr. Potato togliendogli tutti i componenti della sua faccia.

Sid Phillips (voce di Erik Von Detten in inglese e di Laura Lenghi in italiano) - un ragazzino bulletto che si diverte a torturare giocattoli; indossa una maglia nera con l'immagine di un teschio umano. È un misterioso vicino di casa di Andy. Adora il suo Bull Terrier, Scud.

Hannah Phillips (voce di Sarah Freeman in inglese e di Gemma Donati in italiano) - La sorellina di Sid. Spesso i suoi giocattoli vengono presi e anche essi torturati dal fratello.

 

Riconoscimenti

1996 - Premio Oscar

Oscar Speciale a John Lasseter (Per il primo lungometraggio interamente animato al computer)

Nomination Migliore sceneggiatura originale a Joss Whedon, Andrew Stanton, Joel Cohen, Alec Sokolow, John Lasseter, Pete Docter e Joe Ranft

Nomination Miglior colonna sonora a Randy Newman

Nomination Miglior canzone (You've Got a Friend in Me) a Randy Newman

1996 - Golden Globe

Nomination Miglior film commedia o musicale

Nomination Miglior canzone (You've Got a Friend in Me) a Randy Newman

1997 - Premio BAFTA

Nomination Migliori effetti speciali a Eben Ostby e William Reeves

1996 - Saturn Award

Nomination Miglior film fantasy

Nomination Migliore sceneggiatura a Joss Whedon, Andrew Stanton e Joel Cohen, Alec Sokolow

1996 - Kansas City Film Critics Circle Award

Miglior film d'animazione

1995 - Chicago Film Critics Association Award

Miglior colonna sonora a Randy Newman

1995 - Los Angeles Film Critics Association Award

Miglior film d'animazione a John Lasseter

1996 - MTV Movie Award

Nomination Miglior coppia a Tim Allen e Tom Hanks

1996 - Golden Reel Award

Miglior montaggio sonoro in un film d'animazione

1996 - ASCAP Award

Top Box Office Films a Randy Newman

1996 - Annie Awards

Miglior film d'animazione

Miglior regia a John Lasseter

Miglior sceneggiatura a Andrew Stanton, Joss Whedon, Joel Cohen e Alec Sokolow

Miglior animazione a Pete Docter

Miglior colonna sonora a Randy Newman

Miglior produzione a Bonnie Arnold e Ralph Guggenheim

Miglior scenografia a Ralph Eggleston

Miglior tecnologia

Nomination Miglior doppiaggio a Tom Hanks

1996 - Premio Hugo

Nomination Miglior rappresentazione drammatica

1996 - Kids' Choice Awards

Nomination Miglior film

1996 - PGA Award

Premio speciale a Bonnie Arnold e Ralph Guggenheim

1996 - Sci-Fi Universe Magazine

Miglior film fantasy

1996 - Young Artist Awards

Miglior film commedia o musicale per la famiglia

Miglior voce fuori campo a Sarah Freeman

Nel 2005 è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti. Il New York Times ha inserito il film nella sua lista dei 1000 migliori film di sempre

 

Citazioni della saga

Buzz, sfuggito al cane di Sid, si ritrova per caso a guardare lo spot pubblicitario che lo getta nella momentanea depressione, capendo di essere un comune giocattolo. Si può ben notare, nello spot, il logo e la scritta del negozio "Al's Toy Barn", luogo in cui si svolge parte del sequel Toy Story 2 - Woody e Buzz alla riscossa.

Citazioni con altri film Disney Pixar successivi

Quando Woody e Buzz si smarriscono al distributore di benzina, viene subito inquadrata l'insegna luminosa "DINOCO", che è lo sponsor a cui ambisce Saetta McQueen in "Cars - Motori ruggenti". Non a caso il proprietario della Dinoco è raffigurato con la classica auto dei magnati petroliferi texani con tanto di corna sul cofano.

Citazioni di altre opere

Andy è anche il nome del bambino protagonista de La bambola assassina, dove anche il suo bambolotto ha vita propria.

Nella scena in cui Woody tiene la sua riunione, si possono vedere alle sue spalle i titoli dei libri, tra cui Knick Knack, Tin Toy, Red's Dream e Le avventure di André e Wally B., tutti quanti titoli di cortometraggi diretti ed ideati da John Lasseter. Inoltre il libro col titolo Tin Toy riporta il nome del regista, John Lasseter, come autore, a sottolineare che quel cortometraggio è stato quello che ha ispirato Lasseter a fare un lungometraggio con dei giocattoli come protagonisti.

La cassetta degli attrezzi con cui Sid blocca Woody è di marca "Binford", riferimento alla serie tv (sempre prodotta dalla Walt Disney Picture) Quell'uragano di papà. Inoltre il personaggio principale della serie è Tim Allen, che doppia la voce di Buzz.

Mentre Woody e Buzz stanno inseguendo il camion dei traslochi che li condurrà ad Andy, nella macchina di quest'ultimo stanno ascoltando la canzone Hakuna Matata del film Il re leone.

La moquette della casa di Sid presenta un disegno identico a quella dell'Overlook Hotel del film Shining, il preferito di Lee Unkrich.

Nella scena in cui Sid viene assalito dai giocattoli-zombie, una delle bambole pronuncia la parola "REDRUM", anch'esso chiaro riferimento a Shining

Nella scena dove Woody e Buzz sono in mezzo a delle console da sala giochi, si vede Sid che gioca ad un gioco ispirato ad una scena di Alien.

Nella camera di Sid vi è un poster Heavy metal che ritrae Paul Bunyan insieme al suo bue Babe. Questo poster, tra l'altro, ricompare nel successivo film Pixar Monsters & Co..

La macchina della madre di Andy è targata "A-113". "A-113" è un codice nascosto in tutti i film Pixar e si riferisce alla classe frequentata da molti animatori Disney e Pixar presso il CalArts (California Institute of the Arts).

Nella scena in cui Woody e Buzz litigano alla stazione di rifornimento, quando Buzz dice "Addio" fa con la mano un gesto di saluto che ricorda quello usato da Spock nella serie Star Trek.

Nella scena dove i soldatini salgono sulla pianta all'inizio del film i bambini giocano con la palla di Luxo Jr.

Citazioni e parodie

La sequenza d'apertura di Toy Story 3 è una rappresentazione di cosa sta succedendo nella mente di Andy all'epoca del primo episodio, che si apre anch'esso con il bambino intento a giocare. Le frasi, le mosse e i nomi dei personaggi, infatti, sono gli stessi in entrambe le scene, salvo l'aggiunta dei nuovi giocattoli conosciuti nei due film precedenti. Nella stessa scena, è visibile il numero della locomotiva, 95, un riferimento all'anno di uscita di Toy Story, il 1995. Il numero appare di nuovo nel corso del film, stampato sulla maglietta di uno dei bambini dell'asilo.[4]

Nei primi minuti di Toy Story 3 si intravede il netturbino che raccoglie la spazzatura: non è altri che Sid divenuto adulto, riconoscibile dalla maglietta nera con stampato un teschio.

La prima scena di Toy Story, con il cielo coperto di nuvole viene omaggiato nell'inquadratura finale di Toy Story 3.

Le release di Debian (una distribuzione Linux) hanno nomi tratti dai personaggi del film (es. Buzz, Potato, Woody, Sarge, Sid).

Andy vive ad Elm Street, la via ove si sviluppa la trama principale della serie Nightmare.

La maglietta di Sid, quella col teschio, ricorda molto quella di Duncan, personaggio della serie animata canadese A tutto reality.

Slinky il cane appare in un cameo anche nel film della Warner Bros. (rivale della Disney) Cani & gatti - La vendetta di Kitty.

Durante la scena in cui Andy comincia a rimpiazzare i poster a tema cowboy con quelli di Buzz Lightyear, tra questi ultimi ce n'è uno che è una parodia dello Zio Sam, dove appare Buzz che, puntando il dito, esclama "Io voglio TE tra gli SPACE RANGERS!".

Un esplosivo che usa Sid si chiama The Big One come la macchinetta per pescare i pupazzi.

La voce italiana dello spot televisivo di Buzz Lightyear è di Michele Kalamera, speaker delle promo in VHS di "Toy Story" e in seguito doppiatore dell'Imperatore Zurg nel secondo e terzo film e nella serie animata su Buzz Lightyear.

Trama

Il film inizia nel momento in cui il bambino Andy sta giocando con i suoi giocattoli, quando manca una settimana al trasloco della sua famiglia. Dopo essersi divertito nella sua cameretta, corre in salotto con il suo giocattolo preferito, Woody, un pupazzo cowboy in vecchio stile. Il bambino, in seguito, parla con sua madre dei preparativi per la propria festa di compleanno (anticipata di una settimana per farla prima del trasloco) e va a rimettere Woody sul letto della cameretta; dopo che Andy se ne è andato, il giocattolo cowboy Woody prende vita e convoca tutti gli altri giocattoli per una riunione. Presto si scopre che i giocattoli vivono con ansia il compleanno del loro padrone in quanto, ricevendo verosimilmente nuovi giocattoli in dono, hanno il terrore di essere rimpiazzati da versioni più moderne. Woody, per tranquillizzare gli amici, manda una pattuglia di [[Soldatino|soldatini] di plastica verde in salotto, dove si nascondono dentro una pianta per spiare la festa comunicando, tramite un walkie-talkie, ciò che viene regalato ad Andy. Tutto sembra andare liscio, ma, ad un tratto, la mamma di Andy tira fuori da un armadio un regalo a sorpresa; non si riesce a capire che cosa sia, dato che un bambino si è messo davanti al capo dei soldatini bloccandogli la visuale e poi il dinosauro Rex fa accidentalmente cadere la il walkie-talkie nella cameretta. Si fa in tempo a capire solo che Andy sta per rientrare nella camera con i propri amici. Tutti i giocattoli ritornano frettolosamente ai loro posti immobilizzandosi, mentre Andy butta Woody giù dal letto, mettendo al suo posto il giocattolo misterioso.

Quando tutti i ragazzini sono usciti dalla stanza Woody decide di salire sul letto e vedere chi sia il nuovo arrivato 

è Buzz Lightyear, uno sfavillante giocattolo spaziale superaccessoriato. Presto Woody si rende conto che buzz è totalmente ignaro sulla sua vera natura ed è convinto di essere un vero Space Ranger, la cui astronave (in realtà la scatola che lo conteneva) sarebbe precipitata per sbaglio sulla Terra. Tutti i giocattoli rimangono colpiti dalle sue funzioni e accessori, ma Woody vuole far capire, sia a loro che allo stesso Buzz, che lui non è affatto un vero Space Ranger ma solo un giocattolo e che quindi non viene dallo spazio, non spara laser e non può volare. Buzz accoglie la sfida: apre le [Ala (aeronautica)|ali], si lancia dal letto e, pur non potendo volare veramente, comincia a rimbalzare su vari giocattoli nella stanza dando l'impressione di poterlo fare. Woody, comunque, ribadisce che quello non è «volare», ma «cadere con stile».

Passano i giorni e Andy preferisce sempre di più Buzz a Woody. Una sera il cowboy viene a sapere che Andy andrà a cena con la madre in una pizzera per famiglie chiamata "Pizza Planet, a tema spaziale, e che la madre gli ha concesso di portarsi solo uno dei suoi giocattoli. Disposto a tutto pur di riconquistare il suo posto d'onore, Woody decide di nascondere il rivale facendolo finire dietro la scrivania in modo che Andy non lo trovi, ma il suo piano va storto: la spinta è troppo violenta e Buzz viene scaraventato fuori dalla finestra della camera finendo nel giardino, impossibilitato a rientrare. Gli altri giocattoli scoprono il tentativo di Woody e si convincono che il suo fine fosse proprio quello di eliminare definitivamente il rivale, e si coalizzano per linciare il cowboy. L'azione punitiva viene interrotta dall'arrivo di Andy che, non trovando Buzz, decide controvoglia di portare con sé Woody al Pizza Planet, salvandolo dalla folla inferocita. Nel frattempo, lo Space Ranger sbuca da dove era precipitato e riesce a salire sul parafango dell'auto appena prima che parta.

Mentre la madre di Andy si ferma per fare rifornimento di carburante andando verso la pizzeria, Woody prova a chiarirsi con Buzz, arrivato nel frattempo, ma tra di loro scoppia una rissa e finiscono fuori dalla macchina, che riparte senza di loro. I due riescono comunque ad arrivare al Pizza Planet intrufolandosi in un furgoncino. Arrivati là, Buzz trova un distributore di giocattoli a forma di astronave e ci salta dentro credendo che sia una vera navicella. Lì fa conoscenza con dei piccoli alieni verdi di gomma. Woody lo raggiunge per evitare che si cacci in altri guai, ma sfortunatamente vengono prelevati da Sid, un bambino vicino di Andy di pessimo carattere che ama torturare e distruggere giocattoli per divertimento.

Arrivati a casa di Sid cercano in ogni modo di fuggire dalla macabra stanza del ragazzino, pullulante di giocattoli modificati o smontati e riassemblati in forme grottesche e ripugnanti. Alla fine riescono ad uscirne, ma si trovano bloccati da Scud, il cane di Sid, dal carattere pessimo quanto quello del padroncino; per sfuggirgli si separano, e Buzz si rifugia in una stanza dove vede su un televisore la pubblicità del giocattolo di Buzz Lightyear, comprendendo finalmente la sua vera natura. Come ultimo estremo tentativo di capire la verità tenta un volo lanciandosi dalla ringhiera delle scale, ma si schianta al suolo staccandosi un braccio. La rivelazione lo getta in una forte depressione.

Nel frattempo Woody, dopo aver recuperato lo Space Ranger, decide di chiamare dalla finestra i suoi vecchi amici giocattoli nella camera di Andy, ormai quasi pronti per il trasloco di Andy, per mostrargli che Buzz è ancora vivo ed è con lui. Purtroppo, per un incredibile malinteso (Woody agita quello che si rivela essere solo il braccio staccato di Buzz in quanto quest'ultimo è talmente depresso da non volersi muovere da dove si trova), i giocattoli di Andy arrivano a credere che non solo Woody ha eliminato Buzz, ma lo ha addirittura fatto a pezzi. Woody e Buzz vengono quindi abbandonati a loro stessi.

 

La stessa sera il cowboy scopre che Sid ha deciso di far saltare in aria Buzz legandolo ad un grosso razzo pirotecnico, ma fortunatamente scoppia un temporale che costringe il ragazzino a rimandare il lancio alla mattina seguente. Woody, allora, elabora un piano con i giocattoli di Sid dopo aver capito che, pur essendo orripilanti, in realtà sono di buon cuore (si sono avvicinati a Buzz e gli hanno aggiustato il braccio). Woody, dopo essere sceso in giardino, viene trovato in terra da Sid, che lo pone su un barbecue. Mentre il ragazzino sta per accendere il razzo a cui è legato Buzz, Woody inizia ad animarsi e parlare, minacciando Sid, e così tutti gli altri giocattoli. Sid, sconvolto dalla scena, fugge in preda al terrore.

Buzz e Woody fuggono quindi dall'abitazione di Sid giusto in tempo per veder partire Andy verso la sua nuova casa; tentano di raggiungerlo, ma invano. Proprio in quel momento, però, passa il camion dei traslochi che sta trasportando, tra la mobilia e i molti oggetti, gli altri giocattoli. Buzz e Woody riescono ad aggrapparsi, ma vengono raggiunti e attaccati dal cane di Sid; lo Space Ranger salva il cowboy dalla feroce bestia, ma rimane per strada e Woody apre la serranda del camion per estrarne la macchina giocattolo telecomandata R/C e dirigerla verso Buzz. Grazie ad essa riesce a farlo fuggire dal cane, ma gli altri giocattoli fraintendono il gesto di Woody credendo che sia l'ennesimo tentativo dello sceriffo di eliminare altri giocattoli per non avere rivali, così lo buttano giù dal camion in corsa. Il cowboy viene raccolto da Buzz in groppa ad R/C ed è solo allora, mentre raggiungono il camion, che gli altri giocattoli comprendono le vere intenzioni di Woody, pentendosi così del loro errore. Decidono perciò di aiutare i tre a salire, ma senza riuscirci. Grazie però al razzo che è stato legato alla schiena di Buzz, i due riescono a raggiungere in planata l'auto di Andy, dopo che l'ordigno li ha portati in quota e da cui Buzz si è sganciato un'attimo prima che esplodesse. I due atterrano nell'auto attraverso il tettuccio aperto, facendosi ritrovare da Andy.

Quello stesso Natale nella nuova casa Buzz, Woody e tutti gli altri giocattoli si godono la festività, molto più ottimisti riguardo ai nuovi giocattoli che Andy riceverà. Buzz chiede a Woody se lui sia preoccupato, e il cowboy risponde retoricamente "Cosa potrà mai ricevere Andy più temibile di te?". In quel momento si scopre che il regalo al ragazzo è un cucciolo di cane, e il film si chiude con i due protagonisti che si scambiano un comico sorriso preoccupato.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Titolo originale Toy Story 3

Lingua originale inglese

Paese di produzione Stati Uniti d'America

Anno 2010

Durata 99 min

Colore colore

Audio sonoro

Rapporto 1,85:1

Genere animazione, commedia,avventura

Regia Lee Unkrich

Soggetto John Lasseter, Andrew Stanton, Lee Unkrich

Sceneggiatura Michael Arndt

Produttore Darla K. Anderson

Produttore esecutivo John Lasseter

Casa di produzione Pixar Animation Studios

Distribuzione (Italia)Walt Disney Pictures

Storyboard Bud Luckey

Art director Daisuke Tsutsumi

Character design Nate Wragg

Animatori Bobby Podesta, Mike Venturini (supervisori)

FotografiaJ eremy Lasky, Kim White

Montaggio Ken Schretzmann, Lee Unkrich

Effetti speciali Guido Quaroni (supervisore)

Musiche Randy Newman

Tema musicale You've Got a Friend in Me (para Buzz Español) (Gipsy Kings)

Scenografia Bob Pauley

Doppiatori originali

  • Tom Hanks: Woody

  • Tim Allen: Buzz Lightyear

  • Joan Cusack: Jessie

  • Don Rickles: Mr. Potato

  • Estelle Harris: Mrs. Potato

  • Blake Clark: Slinky

  • Wallace Shawn: Rex

  • John Ratzenberger: Hamm

  • R. Lee Ermey: Sergente

  • Ned Beatty: Lotso

  • Michael Keaton: Ken

  • Jodi Benson: Barbie

  • Emily Hahn: Bonnie

  • John Morris: Andy

  • Teddy Newton: Telefono chiacchierone

  • Bud Luckey: Chuckles il clown

  • Kristen Schaal: Trixie

  • Jeff Garlin: Cono di Panna

  • Bonnie Hunt: Dolly

  • Timothy Dalton: Mr. Pricklepants

  • Jack Angel: Chunk

  • John Cygan: Twitch

  • Whoopi Goldberg: Stretch

  • Erik Von Detten: Sid

  • Laurie Metcalf: Signora Davis

Doppiatori italiani

  • Fabrizio Frizzi: Woody

  • Massimo Dapporto: Buzz Lightyear

  • Ilaria Stagni: Jessie

  • Angelo Nicotra: Mr. Potato

  • Cristina Noci: Mrs. Potato

  • Piero Tiberi: Slinky

  • Carlo Valli: Rex

  • Renato Cecchetto: Hamm

  • Andrea Ward: Sergente

  • Carlo Cosolo: Alieni

  • Riccardo Garrone: Lotso

  • Fabio De Luigi: Ken[1]

  • Claudia Gerini: Barbie[1]

  • Gerry Scotti: Telefono chiacchierone[1]

  • Giorgio Faletti: Chuckles il clown[1]

  • Micaela Incitti: Trixie

  • Enzo Avolio: Cono di Panna

  • Roberta Pellini: Dolly

  • Michele Kalamera: Mr. Pricklepants

  • Gerolamo Alchieri: Chunk

  • Sonia Scotti: Stretch

  • Davide Lepore: Sparks

  • Edoardo Siravo: Twitch

  • Arianna Vignoli: Bonnie

  • Matteo Leoni: Andy

  • Pinella Dragani: Signora Davis

  • Nanni Baldini: Sid

 

Toy Story 3 - La grande fuga (Toy Story 3) è un film d'animazione del 2010 diretto da Lee Unkrich.

Terzo capitolo dell'omonima saga prodotta dai Pixar Animation Studios, dopo Toy Story - Il mondo dei giocattoli e Toy Story 2 - Woody e Buzz alla riscossa, la pellicola animata, a cui prendono parte come doppiatori Tom Hanks, Tim Allen, Joan Cusack, Don Rickles, Wallace Shawn, Michael Keaton, Timothy Dalton, Bonnie Hunt e Whoopi Goldberg, vede i giocattoli venire abbandonati dal loro proprietario, Andy, ormai cresciuto e pronto a partire per il college. Un primo tentativo di realizzare il film era stato fatto dalla Circle 7 Animation, il reparto di animazione digitale fondato dalla Disney nel 2005, ma l'acquisizione della Pixar da parte degli studi Disney fermò il progetto, che fu riavviato nel 2006 sotto la guida della Pixar.[2]

La pellicola fu accolta da critiche estremamente positive e infranse diversi record, diventando il primo film animato a superare il miliardo di dollari d'incasso in tutto il mondo e la pellicola animata più redditizia di sempre,[3][4] (primato detenuto fino al 2014, quando è stato superato da Frozen - Il regno di ghiaccio) oltre a venire candidata a cinque premi Oscar, vincendo il riconoscimento per miglior film d'animazione e migliore canzone.

Toy Story 3 - La grande fuga uscì nelle sale cinematografiche statunitensi il 18 giugno 2010, distribuito dalla Walt Disney Pictures, mentre in Italia, dopo la première mondiale tenutasi al Taormina Film Fest il 12 giugno 2010,[5] la pellicola debuttò nei cinema il 7 luglio dello stesso anno.

 

Personaggi

Exquisite-kfind.png       Lo stesso argomento in dettaglio: Personaggi di Toy Story.

Woody, pupazzo di uno sceriffo. È il giocattolo preferito di Andy, e per questo ha una posizione speciale sul letto, ottenendo quindi il ruolo di leader di tutti i giocattoli.

Buzz Lightyear, uno Space Ranger di Star Command. È un nuovo giocattolo in plastica con voce elettronica, ali, laser (un LED) ed un reattore. Buzz è un regalo del compleanno di Andy e diventerà da quel momento in poi, il suo giocattolo preferito, scalzando Woody da quel ruolo che ricopriva da anni. Tuttavia i due diventano amici nel corso dei tre episodi.

Jessie è una cowgirl di pezza, facente parte della stessa linea di Woody. Entrambi, infatti, erano stati usati nel popolare show televisivo degli anni cinquanta Woody's Round-Up. Innamorata di Buzz e preoccupata di venir abbandonata ancora una volta, come era successo con Emily, la sua precedente padrona, Jessie è inizialmente entusiasta dell'asilo, ma capirà presto, come gli altri, che il Sunnyside non è l'isola felice che sembrava in partenza.

Mr. Potato, basato sull'omonimo pupazzo della Hasbro, Inc., è una testa a forma di patata da cui si possono staccare tutti i componenti della faccia (occhi, naso, orecchie). Insieme a lui, la moglie Mrs. Potato che, in questo episodio, è alla continua ricerca del suo occhio mancante, grazie al quale i giocattoli scopriranno che Andy non aveva intenzione di gettarli e che Woody aveva detto la verità.

Barbie, appartenuta a Molly, viene inizialmente destinata al Sunnyside da quest'ultima. Devastata dall'abbandono di Molly, si unirà agli altri giocattoli e, una volta all'asilo, troverà Ken, che la spingerà a passare dalla propria parte. Tuttavia, una volta scoperte le reali intenzioni di Lotso, tornerà con Buzz e gli altri, tentando di convincere Ken a fare altrettanto. Barbie è basata sul modello del 1984, Great Shape.[6]

Lotso Grandi Abbracci, un orsacchiotto rosa che profuma di fragola, leader dei giocattoli al Sunnyside Daycare. Lotso, insieme a Bimbo e a Chuckles, apparteneva ad una bimba, Daisy, che durante una gita fuori porta li aveva dimenticati in aperta campagna. I tre erano riusciti a fare ritorno a casa, salvo poi scoprire che i genitori della bambina avevano rimpiazzato Lotso con un altro esemplare della stessa linea. L'orsacchiotto, sconvolto, aveva convinto Bimbo che la piccola avesse rimpiazzato anche lui e, insieme, erano arrivati al Sunnyside. Col tempo divenne il padrone indiscusso dei giocattoli dell'asilo, governando in modo dispotico e tirannico.

Ken è il fidanzato e compagno di Barbie. Inoltre è la guida dell'asilo per Woody e i suoi amici. Inizialmente complice di Lotso, Ken si innamorerà di Barbie e i due prenderanno il posto di Lotso nella gestione del Sunnyside, facendolo diventare un vero paradiso per i giocattoli. Ken è basato sulla versione Animal Lovin del 1988.[6]

Bonnie, la timida bambina che riceverà in dono i giocattoli di Andy. Ella è la proprietaria di Dolly, una bambolina di pezza, Mr. Pricklepants, un riccio di peluche appassionato di recitazione, Trixie, una triceratopo giocattolo (creato dalla stessa fabbrica di Rex), Cono di Panna, un unicorno giocattolo, Chuckles, un clown con un perenne ghigno triste sul volto, e di alcuni piselli giocattolo contenuti dentro una piccola fodera a forma di baccello e un peluche di Totoro. Per differenziare i giocattoli, i realizzatori pensarono al gruppo di Woody e Buzz come un team di lavoro, con al vertice Andy, mentre ai giocattoli di Bonnie come una compagnia teatrale guidata dall'attore shakespeariano Mr. Pricklepants.

Produzione

Exquisite-kfind.png       Lo stesso argomento in dettaglio: Pixar Animation Studios § Storia.

Il regista Lee Unkrich al panel di Toy Story 3, alla WonderCon 2010 di San Francisco.

Toy Story 3 ebbe una gestazione travagliata, tanto che nel corso degli anni passò attraverso due studi di animazioni e altrettanti registi. Idee di un secondo seguito di Toy Story iniziarono a circolare subito dopo l'uscita di Toy Story 2, che raccolse i favori di critica e pubblico ed incoraggiò lo studio a realizzare un altro episodio. John Lasseter fu favorevole all'idea a tal punto che, nonostante i problemi legati alla produzione del sequel, quali il cambio di regia e la decisione di riscrivere e animare dal principio gran parte della pellicola a un anno dalla data di uscita prevista, pensò di iniziare immediatamente la produzione di Toy Story 3, affidando la regia ad uno dei suoi collaboratori.[8][9] Joe Ranft iniziò a sviluppare diverse idee ed era in procinto di stendere un abbozzo di sceneggiatura quando una disputa tra la Disney e la Pixar bloccò qualsiasi tentativo di produzione che coinvolgeva i personaggi della serie.[10] Scaduto l'accordo di produzione tra le due compagnie nel 2004, la Disney, forte del fatto di detenere i diritti sui personaggi di tutti i film fino ad allora prodotti e sugli eventuali seguiti, mise in piedi lo studio di animazione al computer Circle 7 Animation,[2] con l'intento di produrre film e serie televisive senza il coinvolgimento della Pixar, per non doverne dividere i profitti.

La prima produzione messe in cantiere fu proprio Toy Story 3, che sarebbe stata diretta da Badley Raymond, regista di Il re leone 3: Hakuna Matata.[2] Il progetto, tuttavia, si rivelò controproducente quando l'amministratore delegato Michael Eisner lasciò la Disney nell'ottobre 2005. Nel 2006 la Disney acquistò la Pixar, diventando così il più grande studio d'animazione del mondo. John Lasseter ed Ed Catmull erano ora a capo del reparto animazione. Il rimpiazzo di Eisner, Robert Iger, affidò le sorti dello studio a Lasseter e Catmull, che fecero chiudere Circle 7 e tutti i progetti in via di sviluppo, compreso Toy Story 3.[12] In maggio, Iger annunciò che Toy Story 3 sarebbe ripartito sotto la guida della Pixar.

Regia

Brad Bird, Andrew Stanton, John Lasseter, Pete Doctor e Lee Unkrich al Festival di Venezia, premiati con il Leone d'oro alla carriera.

Nel febbraio 2007 venne annunciato che Lee Unkrich avrebbe diretto la pellicola.[14] Il regista fu intimorito dal fatto di essere il primo a lavorare come regista ad un film Pixar senza essere un animatore.[15] Unkrich aveva acquisito esperienza lavorando come co-regista a Toy Story 2, Monsters & Co. e Alla ricerca di Nemo, e aveva imparato che non occorreva conoscere a fondo le tecniche d'animazione, ma avere delle opinioni sulle interpretazione, come se gli animatori fossero attori, dando loro suggerimenti su cosa il personaggio doveva trasmettere o comportarsi.

Temendo che il terzo capitolo non fosse all'altezza degli episodi precedenti,[16] il regista e i suoi collaboratori presero ad esempio di conclusione naturale, coerente e non artificiosa Il ritorno del Re, terzo capitolo della saga de Il Signore degli Anelli.

Il 3D di Toy Story 3 venne curato da Bob Whitehill, supervisore della stereoscopica di Up e della riconversione degli altri due Toy Story, attraverso il metodo di produzione Disney Digital 3-D. Il lavoro, facilitato dall'esperienza accumulata con la conversione dei primi due capitoli della saga, occupò l'ultimo anno di produzione della pellicola, ma la progettazione iniziò ben quattordici mesi prima dell'uscita nei cinema. Whitehill, il cui compito fu inficiato da molti compromessi, primo tra tutti il fatto che i singoli reparti si mostrarono più propensi a come rendere al meglio il proprio lavoro, piuttosto che preoccuparsi della resa 3D, non ebbe potere decisionale sulle inquadrature da utilizzare, ma riuscì a cambiarne alcune in quanto oggetti sfocati in secondo piano catturavano l'attenzione molto più di quelli in primo piano, o prolungarne altre per sfruttare a pieno l'effetto tridimensionale.

Il processo di rendering, che richiese tra le due e le trenta ore per fotogramma (a seconda delle inquadrature più o meno complesse), consistette nel renderizzare praticamente due film, la versione per l'occhio sinistro e quella per l'occhio destro, che andavano a ricreare la versione stereoscopica. Questo processo avvenne quasi in contemporanea, per evitare che qualcosa nel frattempo - un codice o un'ombreggiatura aggiornata - cambiasse nel fotogramma originale. Se così fosse stato, infatti, la versione per l'occhio destro sarebbe risultata diversa e non avrebbe combaciato con quella per l'occhio sinistro. Il 3D venne usato maggiormente nei momenti in cui i personaggi sono in pericolo, per sottolineare la tensione e il senso di insicurezza, mentre nelle scene ambientate nella stanza di Andy, il mondo in cui vivono da sempre, risulta meno evidente.

Sceneggiatura

I lavori sulla sceneggiatura del film iniziarono nel 2006, quando John Lasseter, Andrew Stanton, Pete Docter, Lee Unkrich, Bob Peterson, Jeff Pidgeon e Darla K. Anderson tornarono al Loft del poeta, un edificio a Tomales Bay, nel quale avevano concepito la trama di Toy Story, e stesero le basi per il nuovo episodio.[18][19] Il team creativo ignorò deliberatamente la versione della Circle 7,preferendo ideare qualcosa di vicino allo spirito dell'originale Toy Story (la prima stesura della Circle 7 partiva infatti dalla premessa di un malfunzionamento di Buzz Lightyear, che, dopo aver ferito accidentalmente il suo proprietario, veniva spedito al centro d'assistenza di Taipei, costringendo Woody e gli altri a intraprendere il viaggio per salvare il giocattolo).

Stanton si prese una pausa dalla lavorazione di WALL•E per scrivere un trattamento di venti pagine,che venne rielaborato dallo sceneggiatore Michael Arndt e dallo stesso Unkrich.[Arndt non fu l'unico a mettere mano alla storia, che in realtà fu frutto di una collaborazione più ampia. La sceneggiatura, infatti, fu integrata da Unkrich, dallo story team, un reparto addetto unicamente alla creazione di scene e gag, e allo sviluppo narrativo e dal Pixar Brain Trust (composto da Lasseter, Docter, Stanton, Arndt, Peterson, Brad Bird e Brenda Chapman), il quale, dopo aver visionato periodicamente gli story reel, aiutava il team con consigli e suggerimenti. Dopodiché, il film veniva smembrato in una ventina di sequenze, che potevano essere riscritte un numero variabile di volte prima di ottenere l'approvazione finale (alcune scene cruciali vennero sviscerata in sessanta bozze differenti). Molte delle situazioni e dei personaggi presenti nel film derivano da concetti scartati da altri progetti Pixar, come Lotso, originariamente apparso nel trattamento del seguito abortito di Tin Toy, A Tin Toy Christmas,[25] la cui storia sarebbe poi dovuta confluire in Toy Story.Altri snodi narrativi, invece, presero spunto da eventi realmente accaduti, come la scena dello scambio dei giocattoli nel sacco della spazzatura, basata su un fatto capitato al regista, che durante un trasloco aveva accidentalmente gettato un sacco contenente la collezione di peluche della moglie, scambiandolo per immondizia.

L'elemento del film di fuga presente nel secondo atto venne introdotto dopo la visita in diversi asili che, con le telecamere e gli alti muri, sembravano ricreare l'ambiente carcerario. Tra le opere che funsero da ispirazione, il regista citò Nick mano fredda, La grande fuga e Prima di mezzanotte.

Durante la pre-produzione i realizzatori videro che la sequenza d'apertura, originariamente pensata per il primo episodio, ma tagliata per motivi di tempo e budget, non stava funzionando a dovere: il salto da un'immaginifica scena d'azione alla realtà di un Andy cresciuto sembrava troppo brusco. Perciò, idearono una transizione più dolce con l'espediente delle registrazioni di Andy da bambino, che datava però la scena d'apertura all'epoca in cui il ragazzo possedeva tutti i suoi giocattoli. Unkrich dichiarò che se avesse potuto rimettere mano al film, avrebbe inserito nell'inseguimento il personaggio di Bo Peep, la cui presenza avrebbe reso ancora più significativa la scena.

Cast

Al processo di sceneggiatura si affiancò ben presto quello della scelta delle voci dei personaggi e della registrazione dei dialoghi. Nella versione originale del film, a doppiare la pellicola compaiono attori come Tom Hanks, Tim Allen, Ned Beatty e Whoopi Goldberg.

Tom Hanks, doppiatore di Woody, nel 2009.

Ned Beatty, doppiatore di Lotso.

Tom Hanks doppia lo sceriffo Woody. L'attore si disse molto contento del risultato e del rapporto che si era venuto a creare tra i personaggi di Buzz e Woody, molti diversi tra di loro, ma in grado di apprezzare le forze e i difetti l'uno dell'altro. Durante la pre-produzione della versione del film della Circle 7, Hanks non si era mai sbilanciato su una sua possibile partecipazione, tuttavia l'intenzione dei produttori era quella di legarlo ad un ricco contratto multi-film.[2] L'attore lavorò al film nel corso di diverse sessioni, che si tenevano a mesi di distanza l'una dall'altra.

Tim Allen riprende il ruolo del ranger spaziale Buzz Lightyear. Al contrario di Hanks, Allen, durante la produzione di Toy Story 3 ad opera della Circle 7, affermò che sarebbe stato disponibile a prestare nuovamente la sua voce per il personaggio di Buzz Lightyear, grazie ai rapporti cordiali che aveva con la Disney (produttrice della serie Quell'uragano di papà).[2] Come Hanks, l'attore doppiò il suo personaggio nel corso di diverse sessioni, che si tenevano a mesi di distanza l'una dall'altra. Nelle scene in cui Buzz viene resettato nella versione spagnola, il personaggio è doppiato da Javier Fernandez-Peña.

Jodi Benson interpreta Barbie, in un ruolo più ampio rispetto alla partecipazione al precedente episodio, che aveva visto Benson nei panni di una Barbie hostess. Come gli altri attori, Benson registrò la sua parte da sola, guidata dal regista. Benson, che fu proprio la prima voce di Barbie, in un video in claymation del 1984, credette inizialmente di essere stata contattata per un altro cameo. Quando le dissero che la sua sarebbe stata una parte vera e propria, l'attrice volle essere sicura che il personaggio avesse personalità e carattere: «La voleva intelligente e passionale. La volevo reale, non di plastica».

Ned Beatty doppia Lotso Grandi Abbracci, l'orsacchiotto a capo del Sunnyside. La produzione ebbe diverse difficoltà nel trovare la giusta voce per il personaggio, in quanto nel film Lotso mostra diverse sfaccettature, dal lato più bonario a quello più spregevole e vile. Alla fine, venne ingaggiato Ned Beatty, che non aveva mai doppiato un film d'animazione, ma che aveva molta esperienza nella costruzione dei personaggi e nella commedia. Unkrich disse al riguardo: «È stato difficile trovare una voce, perché è un personaggio complicato, deve essere simpatico e rassicurante, ma anche minaccioso e intimidatorio. È il sole attorno al quale ruotano tutti gli altri».

Michael Keaton presta la voce a Ken, membro della gang di Lotso. Keaton, che aveva già partecipato ad una produzione Pixar nel 2006, doppiando Chick Hicks in Cars - Motori ruggenti, affermò che doppiare un personaggio già esistente, è più difficile di quanto sembri e che parte tutto dai realizzatori, che ne stabiliscono il carattere e i manierismi.

John Ratzenberger doppia Hamm, riprendendo il ruolo dei precedenti episodi. Ratzenberger è considerato il portafortuna della Pixar in quanto è apparso in tutte le pellicole dello studio finora prodotte.[33] Durante la pre-produzione Ratzenberger visionò, insieme a Hanks e Allen, una prima versione dello story reel, al termine del quale i tre accettarono l'ingaggio senza nemmeno leggere la sceneggiatura completa.

Blake Clark doppia Slinky, originariamente interpretato da Jim Varney. Clark, amico di lunga data di Varney, si disse lusingato di mantenere in vita una creazione dell'amico, deceduto nel 2000. Nel film, Clark usa una tonalità di voce e un accento molti simili a quelli usati da Varney per Slinky.

John Morris interpreta per la terza volta Andy, il padrone dei giocattoli. Morris, che all'epoca del primo Toy Story aveva sette anni, dopo l'esperienza come attore si era dedicato agli studi alla UCLA e fu tra i primi ad essere contattato dai produttori. Nonostante abbia diversi anni in più rispetto al suo personaggio, Morris fu richiamato per mantenere una certa continuità con i precedenti episodi.[

Nel film compaiono anche, riprendendo i rispetti ruoli dei precedenti episodi, Don Rickles, Wallace Shawn, Estelle Harris, R. Lee Ermey, Laurie Metcalf ed Erik von Detten, e, in ruoli minori, Bonnie Hunt, Whoopi Goldberg, Timothy Dalton e Richard Kind.

Divieti

Il film fu distribuito con il visto censura "film per tutti" in gran parte delle nazioni in cui uscì, eccezione fatta per Finlandia, Norvegia e Svezia, dove fu vietato ai minori di 7 anni,Paesi Bassi e Portogallo, vietato ai minori di 6 anni, mentre in Singapore e in Sudafrica non fu consentita la visione ai minori di 10 anni accompagnati. Questi divieti furono imposti a causa delle scene in cui i giocattoli tentano la fuga dal Sunny Side e responsabili dei momenti più inquietanti della pellicola, e sulla sequenza della fornace, in cui i personaggi protagonisti rischiano la morte.[78] Anche negli Stati Uniti d'America non furono adottati divieti. Tuttavia, poco dopo l'uscita della pellicola, Joan Graves, presidente della MPAA, ammise che la certificazione general audiences fu un grave errore e che, basandosi sulle reazioni e i commenti dei genitori riguardo alla famigerata scena dell'inceneritore, avrebbe dovuto attribuire alla pellicola un visto PG (vietato ai minori di 10 anni non accompagnati).

Edizione italiana

Giorgio Faletti, doppiatore italiano di Chuckles, a Lucca Comics & Games 2009.

L'edizione italiana del film presenta un sottotitolo, La grande fuga, che non compare nell'edizione originale e fu inserito per uniformare la pellicola con le precedenti due (anche queste con un sottotitolo non presente nell'edizione originale). Per curare i dialoghi e la direzione del doppiaggio venne chiamato come nei capitoli precedenti - e tutti i lavori Pixar - Carlo Valli, che diresse un cast composto, tra gli altri, da Fabrizio Frizzi e Massimo Dapporto, che tornarono nei rispetti ruoli di Woody e Buzz, Claudia Gerini, Fabio De Luigi, Gerry Scotti e Giorgio Faletti.[85]

Per promuovere il film, il canale Disney XD indisse un concorso, simile a quello ideato per la promozione de La principessa e il ranocchio.[86]Intitolato Un papà per una voce, il concorso prevedeva la partecipazione di un genitore, con figli tra i sei e i quindici anni, che doveva ridoppiare una clip del film e che sarebbe poi stato scelto per prestare la voce al personaggio di Sergente (Army Man 1).[87] Il concorso fu vinto da Giorgio Savoia, architetto milanese, e dalla figlia Margherita, di sei anni.[86]

Il doppiaggio del film ottenne due candidature al Gran Galà del Doppiaggio Romics DD 2010, per Miglior doppiaggio di un film d'animazione (a Carlo Valli) e Miglior voce femminile di un cartone animato (a Ilaria Stagni, doppiatrice della cowgirl Jessie), vincendo entrambi i riconoscimenti nella sezione votata dal pubblico.

Riconoscimenti

Exquisite-kfind.png       Lo stesso argomento in dettaglio: Riconoscimenti ottenuti da Toy Story 3 - La grande fuga e Annie Awards § Controversie.

Il film venne nominato per svariati premi e riconoscimenti, inclusi tre Annie Awards, cinque Academy Awards e un Premio Golden Globe, ottenendo l'Oscar al miglior film d'animazione e quello per la migliore canzone, venendo nominato anche per la migliore sceneggiatura non originale, il miglior montaggio sonoro e al miglior film alla 83ª edizione degli Oscar. La Disney puntò molto sulla performance del film agli Oscar, promuovendolo con un'imponente campagna pubblicitaria attraverso i cosiddetti For Your Consideration.

Sequel

Exquisite-kfind.png       Lo stesso argomento in dettaglio: Vacanze hawaiiane, Buzz a sorpresa e Non c'è festa senza Rex.

In risposta alle insistenti domande su un seguito di Toy Story 3, il regista negò l'ipotesi di realizzare un Toy Story 4,[163] ma lasciò intendere che fossero in lavorazione più cortometraggi dedicati alla saga, alla maniera di Cars Toons: Mater's Tall Tales.

Edizioni home video

Per il mercato dell'home video vennero distribuite tre differenti versioni del film, un DVD a disco singolo, un doppio disco Blu-ray e una versione contenente i due dischi in Blu-ray, il disco DVD e una copia digitale del film. Il film fu distribuito sul mercato americano il 2 novembre 2010, mentre in Italia le versioni home video della pellicola uscirono il 20 ottobre dello stesso anno. Inoltre, fu messo in commercio un cofanetto, con la forma del baule dei giocattoli di Andy, di dieci dischi, contenenti i tre film, con i rispettivi contenuti speciali, in versione DVD, Blu-ray e in copia digitale.

Distribuito nell'autunno del 2010, il DVD di Toy Story 3 raccolse un ampio responso positivo da parte di critica e pubblico. Nella prima settimana di sfruttamento, infatti, vennero vendute più di tre milioni di unità nei soli Stati Uniti, cinque milioni e mezzo di DVD nelle prime tre settimane, corrispondenti a 103.406.647 $.[77] A fine 2010, Toy Story 3 raccolse 152.700.532 $, diventando il secondo DVD più venduto dell'anno, dietro soltanto ad Avatar. L'edizione DVD del film presenta un solo disco e contiene la versione 2D del film e diversi contenuti inediti, tra cui il cortometraggio Quando il giorno incontra la notte, il corto Buzz Lightyear Diario della missione: la scienza dell'avventura (Buzz Lightyear Mission Logs: The Science of Adventure), prodotto insieme alla NASA, che vede Buzz recarsi alla Stazione spaziale internazionale per condurre delle ricerca sull'assenza di gravità nello spazio, e interviste e dietro le quinte sulla produzione.

L'edizione Blu-ray, uscita in concomitanza con quella in DVD, è composta da due dischi, contenenti il film in versione 2D e diversi contenuti speciali, tra cui interviste, giochi e materiale promozionale non presente nella versione in DVD. Una ulteriori edizione del film, che differisce dalle altre per la sovraccopertina, su cui è incisa la scritta Studio Commemorative Edition, e per un messaggio di Bob Iger stampato sulla copertina, venne creata per essere distribuita a tutti i dipendenti Disney e Pixar (inclusi i lavoratori nei parchi tematici e nelle diverse strutture delle aziende). Presentato con una risoluzione video di 1080p, il Blu-ray di Toy Story 3 venne apprezzato per l'ottima trasposizione dal master originale, che mantenne i colori primari vibranti e i livelli di nero ricchi e diversificati, e venne definita «Un must!». Il sito DDay.it affermò che «La qualità video offerta è, come da tradizione, di riferimento.», AnimatedView.com ne consigliò l'acquisto per il suo alto valore, sia come prodotto d'intrattenimento, sia come ottimo materiale per una demo, aggiungendo, come nota a margine, un consiglio allo studio d'animazione: «Non cadete nella tentazione di volerne fare un altro: il baule dei giocattoli è stato saccheggiato a sufficienza.»,[101] mentre Kenneth Brown, sul sito Blu-ray.com, notò che il film presentava delle imperfezioni d'immagine sugli sfondi di qualche scena, ma che «Per avere una versione migliore del film, l'unica cosa che potreste fare sarebbe quella di saltare su una DeLorean e comprare una copia dell'edizione speciale per il 25º anniversario del film.».

 

TOY STORY LA GRANDE FUGA
 
Edizione Speciale 2 DVD 
BIA 0213302Z3A
Distribuzione Buena Vista Home Entertainment 
 
 
 
TOY STORY VOODY E BUZZ ALLA RISCOSSA
 
Distribuzione Buena Vista Home Entertainment 
Edizione 2 DVD 
Codice Z3 DV 0003
Confezione: Amaray
 

Titolo originale Toy Story 2

Lingua originale inglese

Paese di produzione Stati Uniti d'America

Anno 1999

Durata 92 min

Colore Colore

Audio Sonoro

Rapporto 1,78 : 1

Genere animazione, commedia

Regia John Lasseter, Lee Unkrich, Ash Brannon

Soggetto John Lasseter, Pete Docter, Ash Brannon, Andrew Stanton

Sceneggiatura Ash Brannon, Pete Docter, John Lasseter, Andrew Stanton

Produttore Karen Robert Jackson, Helene Plotkin

Casa di produzione Pixar Animation Studios

Distribuzione (Italia) Walt Disney Pictures

Fotografia Sharon Calahan

Montaggio Edie Bleiman, David Ian Salter, Lee Unkrich

Musiche Randy Newman

Doppiatori originali

Tom Hanks: Woody

Tim Allen: Buzz Lightyear, Falso Buzz

Joan Cusack: Jessie (voce)

Mary Kay Bergman: Jessie (canto)

Kelsey Grammer: Stinky Pete

Don Rickles: Mr. Potato

Jim Varney: Slinky

Wallace Shawn: Rex

John Ratzenberger: Hamm

Annie Potts: Bo Peep

Wayne Knight: Al McWhiggin

John Charles Morris: Andy

Joe Ranft: Wheezy il pinguino (voce) / Heimlich

Robert Goulet: Wheezy il pinguino (canto)

Laurie Metcalf: mamma di Andy

Jodi Benson: Barbie guida turistica/Barbie nello zainetto

Andrew Stanton: l'imperatore Zurg

Jonathan Harris: Geri, il riparatore di giocattoli

Estelle Harris: Mrs. potato Head

R. Lee Ermey: Sergente

Jeff Pidgeon: Alieni

Dave Foley: Flik

Doppiatori italiani

Fabrizio Frizzi: Woody

Massimo Dapporto: Buzz Lightyear, Falso Buzz

Ilaria Stagni: Jessie (voce)

Emanuela Cortesi: Jessie (canto)

Vittorio Amandola: Stinky Pete, il cercatore d'oro

Angelo Nicotra: Mr. Potato

Piero Tiberi: Slinky

Carlo Valli: Rex

Renato Cecchetto: Hamm

Cinzia De Carolis: Bo Peep

Roberto Stocchi: Al McWhiggin/Heimlich

Alessio Ward: Andy

Mino Caprio: Wheezy il pinguino (voce)

Gianni Paganelli: Wheezy il pinguino (canto)

Pinella Dragani: mamma di Andy

Cristina Giachero: Barbie guida turistica/Barbie nello zainetto

Michele Kalamera: l'imperatore Zurg

Marcello Mandò: Geri, il riparatore di giocattoli

Cristina Noci: Mrs. Potato Head

Andrea Ward: Sergente

Mirko Mazzanti: Alieno 1

Michele Di Carlo: Alieno 2

Luigi Ferraro: Alieno 3

Massimiliano Manfredi: Flik

 

Toy Story 2 - Woody e Buzz alla riscossa (Toy Story 2) è un film d'animazione statunitense del 1999, diretto da John Lasseter,Lee Unkrich e Ash Brannon, prodotto dalla Pixar e distribuito dalla Walt Disney Pictures. Il film è stato successivamente rimasterizzato in 3D ed è uscito nelle sale americane il 10 febbraio 2010 (come Toy Story).

È il secondo film della serie di Toy Story, sequel di Toy Story - Il mondo dei giocattoli (1995) e ripropone gli stessi personaggi del primo film, aggiungendone di nuovi.

 

Nuovi Personaggi

 

  • Jessie: È una cowgirl che Woody incontra nell'appartamento di Al. È agile e iperattiva, all'inizio litiga con Woody per il fatto che quest'ultimo voleva tornare da Andy, il suo padroncino e si rifiutava di andare al museo di Tokyo dove Al li avrebbe esposti, guadagnando tantissimi soldi. Jessie infatti odia i bambini. Questo odio è giustificato dal fatto che la sua padroncina Emily, una volta cresciuta, l'aveva abbandonata. Quando, alla fine, capirà che Andy è diverso, diventerà la migliore amica di Woody e deciderà di rimanere con lui e gli altri amici.

  • Stinky Pete: È un anziano cercatore d'oro. Non è mai stato considerato, quindi considera la sua esposizione al museo di Tokyo un'occasione per essere notato assieme a Jessie, Bullseye e Woody. Nonostante non lo sembri, si dimostra malvagio tentando di ostacolare Woody che cerca di ritornare a casa.

  • Bullseye: È il cavallo di Woody, suo fedele amico compare anche nel sequel Toy Story 3 - La grande fuga.

  • Mrs. Potato: È la moglie di Mr. Potato, compare anche nella terza pellicola.

  • Al McWiggin: È l'avido e disonesto proprietario della "Fattoria dei Giocattoli di Al" è anche colui che ha "rapito" Woody riconoscendo in lui un antico e prezioso pupazzo della serie televisiva Woody e gli amici del West.

  • Falso Buzz: È identico al vero Buzz tranne per la sua cintura antigravitazionale, intrappola il vero Buzz nella sua confezione credendolo una spia. A un certo punto l'Imperatore Zurg gli rivela di essere suo padre, scioccandolo. Alla fine i due si ricongiungono.

  • Barbie: È una bambola Barbie che funge da guida turistica nella "Fattoria dei Giocattoli di Al", compare anche nella terza pellicola.

  • Imperatore Zurg: È l'Imperatore malvagio arcinemico di Buzz, presente nei videogame dedicati allo space ranger. Nel corso del film rivela a Buzz di essere suo padre, scioccandolo. Alla fine i due si ricongiungono.

  • Buster: È il cane da compagnia di Andy, un cane vero molto affezionato a Woody, aiuta il cowboy a intrufolarsi di nascosto nel mercatino organizzato dalla madre di Andy per salvare Weezy, un suo amico.

  • Wheezy: È un pupazzo a forma di pinguino, amico di Woody il cui fischietto in gola si è rotto, quindi rischia di essere venduto per 25 centesimi. Woody riesce a salvarlo e alla fine Wheezy, riparato, canta la canzone Hai un amico in me.

 

Citazioni

  • Nella scena iniziale del film si vede Buzz Lightyear che saltella su dei tappi di bottiglia che fanno da ponte. Ad ogni salto si sentono delle note, che messe insieme compongono il preludio dell'opera di Richard Strauss Così parlò Zaratustra, che a sua volta fa parte della colonna sonora del film 2001: Odissea nello spazio di Stanley Kubrick.

  • Nel sogno del ritorno a casa di Andy, Woody viene buttato in un bidone per l'immondizia pieno di vecchi giocattoli che lo trascinano in basso, mentre Andy chiude il coperchio in una inquadratura dal basso simile alla scena del pozzo di The Ring.

  • All'uscita dell'abitazione di Al, i due Buzz si congedano con il saluto vulcaniano di Star Trek: il classico gesto della mano aperta a "V" accompagnato dalle parole «Lunga vita e prosperità».

  • Durante la scena della ricerca di Woody all'interno del negozio di giocattoli di Al, Rex rincorre la macchinina giocattolo guidata da Barbie, e Mr. Potato guarda il dinosauro dallo specchietto retrovisore: è un riferimento al film Jurassic Park di Steven Spielberg.

  • Diversi sono i riferimenti alla saga Guerre stellari di George Lucas:

    • L'imperatore Zurg ricorda molto il personaggio di Dart Fener, di cui in una sequenza all'inizio del film ne ha anche il caratteristico respiro.

    • Quando, sempre nella scena iniziale del film, Buzz si accorge che la pila che cerca di recuperare dalla base di Zurg è solo un ologramma, la pila stessa, al contatto con le mani di Buzz, emette un suono molto simile al sibilo delle spade laser.

    • Durante la battaglia iniziale tra Buzz e Zurg i lasers hanno lo stesso suono dei blasters.

    • La scena in cui l'Imperatore Zurg rivela al falso Buzz di essere suo padre è tratta dalla celebre scena de L'Impero colpisce ancora, il secondo episodio della trilogia originale, dove Dart Fener confessa a Luke Skywalker di essere suo padre.

« Zurg: Arrenditi, Buzz Lightyear. Ho vinto io.
Falso Buzz: Non mi arrenderò mai! Tu hai ucciso mio padre!
Zurg: No Buzz, sono io tuo padre!.
Falso Buzz: Nooooooooooo!!! »

  • Uscendo dal palazzo dove abita Al, Mr. Potato lancia la sua bombetta per bloccare la chiusura della porta principale del palazzo, alla maniera di Oddjob, l'inserviente coreano del finanziere Goldfinger, nemico di James Bond nel film Agente 007 - Missione Goldfinger di Guy Hamilton. Oddjob era interpretato dal wrestler statunitense Harold Sakata.

  • La scena in cui l'aeroplano sta per decollare e Woody salva Jessie portandola giù dal carrello è una chiara citazione da Ritorno al futuro - Parte III; infatti lei gli dice "[...] Ma non sappiamo come finirà!" e lui le risponde "Lo scopriremo insieme!".

  • Il riparatore di giocattoli che interviene per aggiustare Woody è Geri, il protagonista del cortometraggio Pixar Il gioco di Geri.

  • Nel libro che sta leggendo Mrs. Potato si possono notare due illustrazioni del film A Bug's Life - Megaminimondo.

  • Fra le "scene eliminate" c'è anche quella in cui Flik e Heimlich di A Bug's Life - Megaminimondo sono su un ramo, ma poi vengono spazzati via da Buzz che si apre la strada.

  • Quando Ham, il maiale salvadanaio, cambia velocemente i canali del televisore, si possono vedere alcuni frame di tutti i precedenti cortometraggi della Pixar in quest'ordine:Tin Toy, Luxo Junior, Il sogno di Red, Knick Knack, The Adventures of André and Wally B. e Il gioco di Geri.

  • Molte delle scene nell'aeroporto sono ispirate al film Operazione San Gennaro, di Dino Risi, come quando tentano di prendere la valigia e si intrufolano nel nastro trasportatore, come fa Sciascillo, uno dei personaggi del film.

  • Nel deposito di smistamento delle valigie, per salvare Woody, i suoi amici accecano Stinky Pete con i flash delle macchine fotografiche trovate in una valigia: citazione dal filmLa finestra sul cortile di Alfred Hitchcock, dove appunto nel finale il cattivo Raymond Burr rimane accecato dai flash di James Stewart.

  • Nella scena in lingua originale in cui Stinky Pete viene messo nello zaino di una bambina, si può sentire: "Il volo nº 450 per Pt. Richmond partirà fra pochi minuti". Point Richmond è stata la prima sede della Pixar.

  • La scena in cui i giocattoli in fuga rubano il furgone della Pizza Planet è un omaggio al precedente film Toy Story - Il mondo dei giocattoli. Sullo specchietto retrovisore del furgone infatti si trovano i pupazzetti alieni che facevano da premio nella macchinetta al Pizza Planet.

  • Altra citazione al film precedente si trova quando Buzz, nel reparto delle sue copie, sale su una vetrina per cercare di rubare la cintura al "Falso Buzz", il quale viene ripreso dai piedi fino alla testa con dietro la testa del vero Buzz che lo guarda prima di salire. Questo ricorda quando Woody, buttato giù dal letto da Andy, mentre risale sul letto guarda Buzz, il quale viene ripreso nello stesso modo: dai piedi alla testa.

  • Quando nel negozio di Al, Buzz scopre le sue copie sulla sua destra si vedono i giocattoli di A Bug's Life - Megaminimondo.

  • Nel negozio di Al, quando i giocattoli si trovano in macchina, Rex scende per poter riprendere il giornalino che mostra i segreti su come sconfiggere Zurg. Nel momento in cui insegue la macchina Mr. Potato guarda attraverso lo specchietto e si vede Rex che corre dietro alla macchina. Questa scena fa riferimento al film Jurassic Park del 1993, diretto da Steven Spielberg, in cui i personaggi vengono inseguiti in macchina dal Tirannosauro Rex.

Riconoscimenti

2000 - Premio Oscar

Nomination Miglior canzone (When She Loved Me) a Randy Newman

2000 - Golden Globe

Miglior film commedia o musicale

Nomination Migliore canzone originale (When She Loved Me) a Randy Newman

2001 - Grammy Award

Miglior canzone (When She Loved Me) a Randy Newman

Nomination Miglior colonna sonora a Randy Newman

2000 - Kansas City Film Critics Circle Awards

Miglior film d'animazione

2000 - MTV Movie Awards

Nomination Miglior performance di gruppo a Tom Hanks e Tim Allen

1999 - Satellite Award

Miglior film d'animazione o a tecnica mista

Miglior canzone originale (When She Loved Me)

2000 - Saturn Award

Nomination Miglior film fantasy

Nomination Miglior colonna sonora a Randy Newman

2000 - Blockbuster Entertainment Awards

Miglior film per la famiglia

2000 - Bogey Awards

Bogey Award

1999 - Las Vegas Film Critics Society Awards

Nomination Miglior film d'animazione

Nomination Miglior canzone (When She Loved Me)

2000 - Golden Reel Award

Nomination Miglior montaggio sonoro in un film d'animazione

Nomination Miglior montaggio sonoro (Effetti sonori)

2000 - ASCAP Award

Top Box Office Films a Randy Newman

2000 - Annie Awards

Miglior film d'animazione

Miglior regia a John Lasseter, Lee Unkrich e Ash Brannon

Miglior voce femminile a Joan Cusack

Miglior voce maschile a Tim Allen

Miglior sceneggiatura a Doug Chamberlin, Rita Hsiao, Pete Docter, Andrew Stanton, Ash Brannon, John Lasseter e Chris Webb

Miglior colonna sonora a Randy Newman

Miglior storyboarding a Dan Jeup e Joe Ranft

Nomination Miglior animazione dei personaggi a Doug Sweetland

Nomination Miglior scenografia a William Cone e Jim Pearson

2013 - Critics' Choice Movie Award

Nomination Miglior film esclusivo

2000 - Critics' Choice Movie Award

Miglior film d'animazione

2000 - Artios Award

Nomination Miglior casting per un film d'animazione a Ruth Lambert

2000 - Kids' Choice Award

Nomination Miglior film

Nomination Miglior voce a Tim Allen

Nomination Miglior voce a Tom Hanks

1999 - New York Film Critics Circle Awards

Nomination Miglior film d'animazione

2000 - Southeastern Film Critics Association Awards

Nomination Miglior sceneggiatura originale a Andrew Stanton, Rita Hsiao, John Lasseter, Chris Webb e Pete Docter

2000 - Teen Choice Award

Nomination Miglior fischio a Joan Cusack

2000 - Young Artist Awards

Miglior film d'animazione per la famiglia

1999 - Awards Circuit Community Awards

Nomination Miglior sceneggiatura non originale a Pete Docter e John Lasseter

2000 - Online Film & Television Association

Miglior performance fuoricampo a Joan Cusack

Nomination Miglior film d'animazione a Karen Robert Jackson e Helene Plotkin

Nomination Miglior performance fuoricampo a Tim Allen

Nomination Miglior canzone originale (When She Loved Me) a Randy Newman e Sarah McLachlan

2000 - Online Film Critics Society Awards

Nomination Miglior film

Nomination Miglior sceneggiatura originale a John Lasseter e Pete Docter

Curiosità

La fiaba sonora del film è narrata da Michele Kalamera, che nel film presta la voce all'Imperatore Zurg.

Trama

Buzz Lightyear raggiunge il pianeta in cui si trova la fortezza dell'imperatore Zurg, suo acerrimo nemico. Evitando i sistemi di allarme e le trappole, cerca di rimuovere la fonte di energia di Zurg (una pila), che però arriva, e i due combattono finché Zurg colpisce alla testa Buzz con uno sparo uccidendolo. Dopo una breve risata malvagia di Zurg, si scopre che si trattava solo di un videogioco (dedicato a Buzz e alle sue avventure) a cui stava giocando il dinosauro Rex, il quale ha perso e non vede l'ora di poter sconfiggere Zurg e finire il livello.

Intanto Woody deve partire insieme a Andy per un campo estivo a tema western, ma il bambino, giocando prima della partenza, strappa il braccio destro dello sceriffo. Andy a malincuore decide di non giocare mai più con il suo giocattolo preferito. Abbandonato su uno scaffale della cameretta in mezzo alla polvere e ai giocattoli non più usati, Woody pensa tristemente che, ora che ha un braccio quasi strappato, il padroncino lo metta da parte per sempre. A conferma dei suoi timori, sullo scaffale incontra Wheezy, un pinguino giocattolo a cui da tempo si era rotto il fischietto, mai aggiustato e lì dimenticato.

Al ritorno dal campo estivo, la mamma di Andy decide di allestire davanti alla casa un mercatino dove vende le cose non più utilizzate, compresi Wheezy e altri vecchi giocattoli del figlio. Entrata nella cameretta di Andy, prende Wheezy per metterlo in vendita a 25 centesimi.

Woody, cavalcando Buster, il cagnolino di Andy, corre al mercatino e salva Wheezy, ma durante il ritorno scivola dal dorso del cane e cade a terra. Lì un disonesto venditore e collezionista di giocattoli, di nome Al McWhiggin, vede Woody e riconosce in lui un antico giocattolo di grande valore, così chiede alla mamma di Andy di venderglielo. Lei rifiuta, così decide di rubarlo, pur di impossessarsene. Buzz, nel tentativo di salvare l'amico, recupera una piuma finta caduta dalla macchina del ladro. A seguito di un'indagine svolta dagli amici di Woody, si scopre che il rapitore è l'uomo che, travestito da gallina, pubblicizza in TV il suo supermercato: "La Fattoria dei Giocattoli di Al".

 

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